Fondazione OELLE e Four Points by Sheraton Catania dedicano un’intera giornata allo sport. L’appuntamento è per domenica 25 novembre e si comincia alle 8.30. Chiunque abbia voglia di praticare un po’ di sport si potrà ritrovare nella “piazzetta Sheraton” per godere di una camminata non competitiva verso Aci Castello in compagnia di Gabriella Dorio.
L’atleta di Padova, classe 1957, nel corso della sua carriera da professionista ha stabilito 12 primati italiani, si è aggiudicata 10 titoli italiani nei 1500, 7 negli 800 e 4 Indoor, vestendo più di 60 volte i colori del Paese. È quindi considerata a pieno titolo la regina del mezzofondo italiano e chi saprà stare al suo passo durante l’evento 5km vista mare organizzato da Fondazione OELLE godrà al rientro di un momento di stretching per defaticare e di un buon caffè.
Il dress code della mattinata è rigorosamente in stile running, quindi scarpe da ginnastica e abbigliamento comodo, e all’arrivo in piazza Castello si sosterà qualche minuto in prossimità della panchina rossa simbolo della lotta al femminicidio, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, prima di rientrare in Fondazione.
Alle 18.30 al Four Points by Sheraton Catania ci sarà la presentazione del libro Sport, una lettera alla volta (Malcor D), nato grazie alla omonima campagna lanciata dall’associazione Sport 3.0 Foundation con l’obiettivo di riscrivere lo Sport.
«Nell’arco di due mesi sono stati raccolti tramite contatti su social media più di un migliaio di parole, frasi e pensieri che hanno per iniziale le lettere della parola sport, con l’intento di riscrivere il significato odierno della parola», spiega Fabio Pagliara, segretario della Federazione Italiana di Atletica leggera, che ha curato la raccolta dei contributi e l’elaborazione dei dati insieme ai giornalisti Paolo Di Caro e Luca Corsolini, all’esperto di comunicazione pubblica Domenico Repetto, e a Bruno Ruscello, ricercatore universitario e allenatore di hockey.
Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero – o piuttosto una visione – che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini.
Questa mostra parla di un collezionista d’altri tempi, romanticamente e fortemente legato ad una visione per la quale l’opera, nel valore artistico e unicità, l’unico simbolo in grado di rappresentare il suo amore per l’arte.