Quella di sant’Agata a Catania è la terza festa religiosa più importante al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù, proprio per il grande numero di partecipanti che di consueto coinvolge, oltre un milione di persone dai cinque continenti. Si svolge tradizionalmente dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto. La prima data è quella del martirio della Santa etnea (a cui furono asportate le mammelle), mentre la data di agosto ricorda il ritorno a Catania delle sue spoglie, dopo che queste erano state trafugate e portate a Costantinopoli. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, Catania non può festeggiare la sua Patrona con la sua consueta spettacolarità, ma la Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ne ha portato la straordinaria ritualità in mostra con il progetto Agatha on the road che mira a contribuire al racconto dell’unicità di questa festa religiosa e di popolo, conosciuta in tutto il mondo. «In un momento di grande vuoto involontario di possibilità e prospettive, abbiamo sentito la necessità – dichiara Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE – di dare il nostro contributo, attraverso il linguaggio dell’arte, a una città che si trova per la seconda volta in devozione silente. Con la mostra, fino al 6 marzo 2022, gli spazi della GAM di Catania, prestigiosa sede espositiva, accoglieranno nel cuore della città, gli appassionati di AGATHA, siano essi viaggiatori, devoti o laici».
Agatha on the road ha un duplice codice narrativo, attraverso fotografia, scultura, video, sound art, comprende racconti paralleli che puntano verso una visione “altra” del culto agatino, mettendone l’accento sul rapporto tra Agata e le strade, Agata e i suoni, Agata e la popolazione di una città senza filtri.
Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero – o piuttosto una visione – che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini.
Questa mostra parla di un collezionista d’altri tempi, romanticamente e fortemente legato ad una visione per la quale l’opera, nel valore artistico e unicità, l’unico simbolo in grado di rappresentare il suo amore per l’arte.