La Fondazione OELLE presenta, all’interno del Four Points by Sheraton Catania di Aci Castello – una mostra personale di Daniele Franzella
Organizzata da Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS
In collaborazione con Rizzuto Gallery, Palermo
La Fondazione OELLE presenta, all’interno del Four Points by Sheraton Catania di Aci Castello – una mostra personale di Daniele Franzella, artista impegnato in una raffinata ricerca teorica, restituita prevalentemente attraverso il linguaggio della scultura e dell’installazione.
Tre grandi opere, che arrivano dalla produzione degli ultimi anni, sono protagoniste di questo appuntamento espositivo, in un dialogo ideale con il nucleo di scatti inediti sulla Seconda Guerra Mondiale, tratti dall’archivio del fotografo americano Phil Stern, attualmente inseriti dalla Fondazione lungo il percorso del Museo dello sbarco in Sicilia di Catania.
Opere, quelle di Franzella, che problematizzano letterature e mitologie connesse alla guerra, alla seduzione e alle trappole del potere, ai concetti di confine, di nemico, di difesa, di propaganda. Un’enorme trincea (“Austerlitz”, 2018), una macchina scenica per la diffusione sonora di un’anomala partitura (“Agli eroi, ai folli, agli infami”, 2017), un’immagine inquietante derivata dalla banalità di altre immagini recuperate, straniate e ricomposte (“Racchette”, 2017).
La mostra di Franzella, in questa poderosa messa in gioco di segni carichi di valenze politico-culturali, contribuisce così alla costruzione di un racconto per immagini diversificato, che passa, in generale, dal ruolo delle fonti, dalla potenza della documentazione fotografica, dalle strategie dei massmedia, dalle pagine di cronaca, di letteratura e di filosofia, relative ai conflitti bellici e al potere dominante.
Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero – o piuttosto una visione – che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini.
Questa mostra parla di un collezionista d’altri tempi, romanticamente e fortemente legato ad una visione per la quale l’opera, nel valore artistico e unicità, l’unico simbolo in grado di rappresentare il suo amore per l’arte.