

Dal 2/12/2023 al 5/4/2024
fON Art Gallery - Aci Castello (CT)
All my dreams
Collezione Renato Alpegiani
Compare Spare Antonio Marras
Renato Alpegiani ha accettato con entusiasmo l’invito di Fondazione OELLE a esporsi, a raccontarsi, in qualità di collezionista e di figura di spicco nel sistema dell’arte italiana e internazionale. Torinese, ricercatore infaticabile e frequentatore attento di gallerie e fiere internazionali, Alpegiani ha scandagliato, fin dai primi anni Ottanta, tutte quelle correnti nazionali e internazionali che hanno determinato una svolta nella concezione odierna dell’arte contemporanea.
In mostra oltre 50 opere della sua collezione: Paola Angelini, Stefano Arienti, Vanessa Beecroft, Nicolò Bruno, Zaza Calzia, Srijon Chowdhury, Jo Coda, Silvie Fleury, Louis Fratino, Roberto Goffi, Roni Horn, Karen Kilimnik, Maria Lai, Bice Lazzari, Lalla Lussu, Jonathan Monk, Ruben Montini, Scott Myles, Catherine Opie, Mattia Ozzy B., Carol Rama, Rosanna Rossi, Matt Stokes, Annika Strom, Vibeke Tandberg, Sue Williams.
Di Antonio Marras, invece, è in esposizione COMPARE SPARE (2021), stoffe recuperate, trovate, riprese da scartati e rifiuti e poi assemblate, ricamate, cucite come fossero strati di colori e materiali diversi, per una serie di 10 paraventi di dimensioni ambientali.
Mantenendo lo sguardo melanconico al passato, ma con una creatività proiettata verso il futuro, Antonio Marras intreccia l’incanto con il senso della scoperta...
Marras sceglie un alfabeto senza parole, il suo è un modo di approcciare all’opera con una serie di virtuosismi e raffinatezze che trasmettono però forza e potenza.
E sono paraventi i pezzi di questa nuova serie di Marras, opere in cui trovano espressione i temi del non confine, di una sorta di non finito che lascia libertà espressiva carica di immaginario.

Chi è Renato Alpegiani
Mi preme rimarcare un aspetto che reputo fondamentale: per me collezionare non è mai stato un business. Era ed è un percorso emozionante, una strada verso l’ignoto, che non capivo dove mi avrebbe condotto. L’arte mi ha sempre causato un cortocircuito tra la mente e lo stomaco. Il classico colpo di fulmine che mi fa capitolare. Ho coltivato la passione per l’arte contemporanea grazie ad un insegnante delle scuole medie. Arrivai a Torino nella seconda metà degli anni ’60. A quell’epoca Torino viveva un fermento culturale straordinario.
Mi interessano i giovani artisti con opere a volte scioccanti (come quando entrai in una nota galleria di Milano e vidi sedici metri cubi di polistirolo con tre foche: Fin de siècle dei General Idea. Non dormii per una notte: il giorno successivo l’opera era mia!). Spesso mi chiedono quali strategie abbia adottato per aver raccolto molti lavori che con il tempo sono risultati importanti: l’unica strategia che conosco è sempre stata la mia grande, grande, smisurata passione.
