
Il terzo paradiso
Il mare e la plastica
Michelangelo Pistoletto
Una maestosa opera che dal mare si presenta alla città. Un’opera realizzata con la plastica e con i rifiuti che proprio dal nostro mare sono stati riversati sulla costa e che i cittadini hanno raccolto e assemblato per contribuire in prima persona alla creazione del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, artista che da anni conduce un’azione di sensibilizzazione sulle problematiche relative alla plastica e sulla sostenibilità ambientale. Il simbolo del Terzo Paradiso: due cerchi ricongiunti da un terzo centrale, riutilizzando i rifiuti
recuperati in mare o abbondonati nell’ambiente.
Un progetto promosso dalla Fondazione Oelle Mediterraneo Antico, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e dal WWF e sostenuta da tantissime realtà locali e nazionali, che ogni giorno si battono per ridurre l’impatto che la plastica ha nelle nostre vite.
E dopo la biennale di Venezia, lo spiazzale del Louvre, la settimana della moda a Milano, le Nazioni Unite di Ginevra, il mare di Cuba, il Palazzo del Consiglio Europeo a Bruxelles, i tre cerchi che compongono il Terzo Paradiso arrivano anche a Catania, nel Mediterraneo.
L’istallazione è stat inaugurata l’8 giugno 2019 al pontone del molo di Levante del porto di Catania dove è rimasta fino al 30 giugno, quando l'opera stessa è stata smaltita come rifiuto plastico: "Una conclusione strana di un progetto artistico - spiega Ornella Laneri, presidente della Fondazione Oelle - perché l’opera non c'è più. Ma sapevamo di avere prodotto qualcosa che sarebbe andata distrutta. Ed è proprio questo che dà significato all'intero progetto e ne siamo orgogliosi".
All'interno del progetto, il conferimento della laurea honoris causa a Michelangelo Pistoletto da parte dell'Accademia di Belle Arti di Catania, dove l'artista ha tenuto una lectio magistralis. A seguirlo sono stati tanti gli studenti, a dimostrazione del loro interesse verso la salvaguardia del pianeta, la tutela dei mari, le battaglie etiche. Il messaggio di Pistoletto è stato chiaro: immaginare che l’arte e gli artisti possano utopicamente cambiare il mondo attraverso il loro segno e il loro linguaggio.
Che cos'è il Terzo Paradiso?
Il progetto del Terzo Paradiso consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica a restituire vita alla Terra. Terzo Paradiso significa il passaggio ad un nuovo livello di civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. Il Terzo Paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. Con il Nuovo Segno d’Infinito si disegnano tre cerchi: quello centrale rappresenta il grembo generativo del Terzo Paradiso. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell'umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzi tutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune.

Chi è Michelangelo Pistoletto?
Nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono inoltre la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica (...).
